L’unica via d’uscita che dobbiamo garantire a Putin è quella della sconfitta

Per amore del popolo ucraino, di quello russo e di tutti i popoli europei e del mondo, Putin non deve vincere. Non deve neppure sembrare che abbia vinto. Non deve avere alcunché oltre alla sconfitta e all’umiliazione del perdente. Ogni altra opzione ne farà un eroe nazionale per i russi, lo rafforzerà al potere, e tempo 2-3 anni avremo nuovamente altre città europee sotto i colpi della sua artiglieria.

Mentre ancora Mariupol resiste e Odessa scava trincee, mentre 2-3 milioni di donne e bambini ucraini fuggono dal Paese, e una decina di milioni di cittadini sono sfollati internamente, mentre le bombe piovono e il Cremlino annuncia falsamente nuove trattative, l’Occidente cerca una possibile “via d’uscita” per Putin, che gli permetta di “salvare la faccia” dalla trappola in cui da solo si è ficcato, per evitare che alzi il livello della violenza.

Si sta cercando insomma che cosa “dargli” perché si consideri vittorioso e la smetta con le bombe. Premetto che spetta unicamente agli ucraini dare o non dare qualcosa, spetta unicamente a loro decidere sulla loro terra, se vorranno vivere in una Ucraina tagliata a metà, con o senza Crimea, con o senza il Donbas, con o senza l’accesso al Mar Nero, neutrali o smilitarizzati. Noi dobbiamo appoggiare la loro scelta qualunque essa sia. Ma una cosa penso che possono e devono dire tutti gli altri: Putin non deve vincere; deve essere sconfitto!

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Terza Guerra mondiale? Potrebbe essere catastrofica, ma non tragica

Nato, Russia e Cina sono schierate. Manca solo la volontà politica di scatenare una guerra che sarebbe globale e che ci auguriamo non arrivi mai. Ma come potrebbe essere oggi la Terza Guerra mondiale? Sopravvivrebbero veramente solo alcuni tipi di insetti e licheni? O neanche loro? Secondo me potrebbe avvenire tutto senza vittime umane, ma con effetti comunque catastrofici per l’umanità.

E’ ovvio per tutte le parti in conflitto che le vittime umane (proprie) sono il principale problema, e in una guerra convenzionale o nucleare di mutua distruzione assicurata sono di fatto inevitabili. In generale, più atrocità si infliggono, più se ne subiscono. Come allora sconfiggere il nemico senza morirci? Da Sun Tzu ai supergenerali galattici al primo posto c’è “l’arte” di fare in modo che il nemico accetti senza combattere le nostre condizioni: ci sono modi e modi, la diplomazia è il modo migliore. Poi c’è “l’arte” di rendere materialmente impossibile o economicamente non più accettabile la prosecuzione della guerra al nemico, condurlo in una situazione in cui qualsiasi cosa faccia può essere solo peggio della resa stessa.

Penso che questa via così stretta, con il livello tecnologico oggi necessario per l’esistenza delle nostre società, sia in realtà il vero campo di battaglia. In caso di guerra guerreggiata tra superpotenze dello stesso livello è quasi certo che la prima vittima sarà la tecnologia, in particolare le comunicazioni e le reti satellitari.

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Trump, ora non facciamo che…

Trump, ora non facciamo che…

Mentre Hillary, i Democratici e tutti i partiti normodotati europei continuano a cercare le ragioni della vittoria di Trump, urgono politiche di “limitazione del danno”

Per iniziare propongo una lista di errori che dovremmo evitare, collettivamente, per poter costruire dei ragionamenti politici che ci permettano sopravvivere il trumpismo. In confronto a cui il berlusconismo era fine arte del governo.

Primo errore da evitare: accettare il fatto come normale.
Il fatto che Trump — un bugiardo patologico, imbroglione e ignorante — sia Presidente degli Usa… NON E’ NORMALE!!!
“Hahaha… rosicate, rosicate!!!”, dirà il trumpiano medio. Ovvio che rosichiamo! Informatevi su chi è Trump, cosa ha fatto nella vita, come è diventato ciò che è, come si è arricchito — di materiale on-line ora non ne manca — e capirete che il posto ideale per gente come lui è la galera, non la Casa Bianca. Il fatto che nonostante tutto ciò che ha fatto sia arrivato a capo della più grande potenza mondiale, non è normale! E’ SBAGLIATO! Continua a leggere “Trump, ora non facciamo che…”

Draga Srbijo, draga Hrvatska, prestanite se precjenjivati

Draga Srbijo, draga Hrvatska, prestanite se precjenjivati

I opet se ti sićušni i nevažni balkanski narodi smatraju centrom svijeta, nezaobilaznim akterima, regionalnim silama. Ali ljudi!

Draga Srbijo, draga Hrvatska, prestanite se precjenjivati. Nemojte glumiti vojne sile, šta će vam to? Vi niste ni države, vi se tek igrate država kao djeca koja se igraju rata.

Je li zaista mislite da vas dvije, koje udruženim snagama ne biste bile u stanju da držite u letu dva borbena aviona, imate snagu da se naoružavate? Je li vi shvaćate da vas ustvari Rusija i Amerika naoružavaju mimo ikakve vaše najcrnje želje i potrebe?

Tko vam poklanja rabljene borbene helikoptere i protuminska vozila, tko vam prodaje poluispravne Migove i tenkove debelo ispod tržišne cijene, i zašto?

Je li vi shvaćate da je vaša “sigurnosna” strategija tek jedan mali otprdak rusko-američkog preseravanja na višem nivou?

Je li vi shvaćate da nemate novaca? Da vam mlađe generacije bježe u inozemstvo! Da škole i bolnice trunu, nemate industrijske proizvodnje, da vaši “državnici” pune svoje džepove, a mašu vam pred nosom nekim nadrealnim ustaško-četničkim prijetnjama, kako ne biste shvatili da vas ti isti vaši sisaju kao idiote.

Vaši “državnici” voze Lexuse i nose Louis Vuitton haljine a vi, ako znate, uštedite pa kupite Auto-Klub i Vogue pa maštajte i slinite dok vas sisaju. Eto vam strategija balkanska!

Tra 5 anni inizierà in Europa una nuova Guerra mondiale

ATTENZIONE: ragionamenti fortemente speculativi
ATTENZIONE 2: testo lungo

Sembra folle il titolo, e un po’ lo è… predire il futuro è sempre folle. Ma penso che, visto l’andazzo di ORA, rischiamo veramente un nuovo conflitto mondiale, tra Russia e Occidente.

INGREDIENTI NECESSARI
– Russia in crisi, messa alle strette dal punto di vista geopolitico;
– fallimento e sbriciolamento dell’Unione Europea;
– necessità di “reset” economico da parte degli Stati Uniti;
– convinzione che non possa accadere, e la conseguente inazione.

A una prima occhiata gli ingredienti ci sono tutti. Ma non è così ancora, ci vuole tempo, e credo che 5 anni bastano per creare la miscela giusta perché riesploda in Europa un conflitto con conseguenze mondiali. Vediamo punto per punto.

Russia

La Russia di Putin vuole tornare grande, non è un segreto. E’ anzi l’ennesima espressione di quel revanscismo nei confronti dell’Occidente, profondamente radicato nella cultura russa. E quando parliamo di cultura, parliamo di cose che mutano e si evolvono molto lentamente, attraverso generazioni e generazioni.

La Russia è ancora lì, ai margini del mondo civilizzato che conta, e non la fanno sedere da pari al tavolo. Così era per gli Zar, per Stalin e l’Unione Sovietica dopo di lui, per la Russia post-sovietica. Che tra l’altro – bisogna sottolinearlo – proprio con Putin ha raggiunto il suo massimo assoluto di democrazia.

Nonostante i 13 anni di buona collaborazione, apertura e partenariato dell’era Putin, l’Occidente ha reso evidente che comunque più di tanto la posizione della Russia non migliorerà: non sarà mai centrale nelli tavoli europei e internazionali. Sarà sempre quel “+1” in coda al “G7”, indipendentemente dalle dimensioni, dal numero di abitanti, dal potenziale economico e naturale, dalla potenza militare, dalla scienza, ecc. Continua a leggere “Tra 5 anni inizierà in Europa una nuova Guerra mondiale”

Noi europei capiamo più al-Qaeda che gli USA

Noi europei capiamo più al-Qaeda che gli USA

Le storie degli Stati Uniti d’America e dell’Europa sono radicalmente diverse. Quella dei primi nasce dalla separazione e dal rifiuto della storia della seconda. Quello che abbiamo in comune è un alto livello di egocentrismo, che ci permette di NON capire il mondo, e NON capirci tra di noi.

Noi europei, in particolare, non capiamo come le cose funzionano negli Usa. Non capiamo la loro economia il loro capitalismo. Che è radicalmente diverso da quello europeo. Liquidiamo tutto puntando il dito contro il “neo-liberalismo globale”, ma sono sicuro che pochi sanno cosa sia, Wall Street, la Fed, il Fmi…

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L’economia capitalista europea è nata dal feudalesimo. C’era il Re/Imperatore che era proprietario di tutto, e col tempo questa proprietà, e la società stessa, è diventata pubblica o privata. Pubblica per quanto riguarda lo Stato come istituzione e il patto sociale con i suoi cittadini; privata per quanto riguarda l’economia e il patto con la sfera produttiva. E questi due aspetti convivono. Lo Stato stesso è uno “stato nazionale”, basato sulla coesione etnica della popolazione, e ha più o meno la sessa sovranità e lo stesso potere sul cittadino che ha il monarca.

Gli Usa hanno rifiutato questo schema a cominciare dalla loro stessa nascita. Sono nati non come “nazione”, bensì come colonie dell’Impero britannico, popolate da varie persone fuggite dal Vecchio Continente a causa di persecuzioni religiose o in cerca di affari. Si ribellano contro l’economia imposta dalla corona britannica e giurano che nessuno Stato potrà impedire o limitare il cittadino. Che è esattamente l’opposto dell’Europa.

L’economia nasce e progredisce su iniziativa dei privati, non per concessione dello Stato o per grazia del Re. Lo stesso Stato americano serve per “tutelare l’iniziativa dei privati”, non per tutelare se stesso dai privati. L’esercito Usa è nato dai privati (tra l’altro, private significa soldato semplice), ed è presente ovunque nel mondo si debba tutelare un impresa americana. Questo è il liberalismo americano: tutti hanno diritto di provarci!

La radio e la Tv negli Usa sono nate private prima delle due guerre mondiali, in europa erano pubbliche fino ancora negli anni ’80. Il servizio idrico, i vigili del fuoco, la sanità, le scuole negli Usa e mille altre cose le hanno fatte i privati

Questo è una cosa inimmaginabile a noi Europei, e ci chiediamo come mai tutte queste cose non sono pubbliche come da noi. Perché da noi sono state rese pubbliche dopo che sono state tolte al Re. E come il Re si occupava dei propri sudditi, ora gli stati europei si occupano dei propri cittadini. Un obbrobrio, se visto con gli occhi statunitensi.

Ora, nonostante queste differenze polari, europei e americani sono amici, perché conviene, perché abbiamo avuto nemici comuni, perché siamo “gente civile”, ecc. Tuttavia entrambi nel nostro piccolo ci sentiamo superiori l’uno rispetto all’altro.

Gli europei pensano che gli Usa siano prepotenti e grezzi, non capiscono una banana, sanno solo usare la forza. Ma non ricordano volentieri che le due Guerre mondiali, il fascismo, nazismo sterminatore, il colonialismo i cui effetti ancora oggi insanguinano l’Africa e il Medio Oriente, sono tutti prodotti prettamente europei.

Gli Usa credono che gli europei siano vecchi e immobili, un continente che vive sul proprio cadavere culturale, e che con alcuni interventi ben mirati si può cambiare il mondo, creando un ambiente più amichevole. Ma “l’ingegneria geo e socio-politica” perpetrata in America Latina, Indocina, Medio Oriente, Cipro, Nordafrica, ha dato i frutti che sappiamo: tutti ODIANO gli Usa, oltre a odiare se stessi.

Paradossalmente, l’Europa capisce di più le ragioni di al-Qaeda e dei jihadisti contemporanei. Nei secoli abbiamo costantemente avuto a che fare con l’islamismo, anche fanatico e armato. Con l’intolleranza e la tolleranza religiosa; l’abbiamo combattuto e abbiamo trovato compromessi. La cultura islamica e quella europea si conoscono, o almeno si studiano reciprocamente da un millennio! Le stesse guerre di religione, tra l’altro, non sono un fenomeno estraneo alla cultura europea.

Anche in questo siamo differenti dal nostro partner statunitense, che avendo come inno “My Way” di Sinatra agisce e si getta nella mischia a testa bassa con un approccio pragmatico che ci sconvolge, non capendo la cultura islamica, l’estremismo jihadista, tanto quanto non capiscono “l’anzianità” e la “lentezza” europea. Eppure gli Usa, a differenza dell’Europa, hanno molti meno problemi ad accogliere in sé la cultura islamica. E quella europea.

Ex absurdo sequitur Ar-15

Ex absurdo sequitur Ar-15

E’ assurdo che una persona massacri a colpi di arma da fuoco dei bambini in una scuola elementare.

E’ assurdo che sia stato un ragazzo di 20 anni, con qualche disturbo psichico che di per sé è gestibile dalla società.

E’ assurdo che lui sia entrato in possesso di armi da fuoco.

E’ assurdo che sua madre, ex maestra, le stesse collezionato.

E’ assurdo che tra quelle che si possano acquistare liberamente ci siano armi come l’Ar-15, usato nella strage, un fucile d’assalto ovvero un’arma da guerra, fatta solo per uccidere più efficacemente.

E’ assurdo che i numerosi, numerosissimi casi di stragi nelle scuole, nelle università, nei cinema, nei centri commerciali, fatti da gente armata fino ai denti non provochino alcuno stimolo nella società verso una politica del disarmo.

E’ assurdo come non si consideri l’esempio degli altri paesi occidentali, dove le armi non sono in libera vendite e stragi simili sono veramente eccezionali

E’ assurdo che queste stragi si imputino ora alla malattia mentale, ora alla follia, e non a chi permette l’incontro del disagio mentale (che è lecito) con le armi (che fanno quello per cui sono costruite: uccidono).

E’ assurdo che la lobby delle armi ora sostenga l’armamento delle maestre nelle scuole (così potranno fare stragi in prima persona?).

E’ assurdo che sempre, sempre, si finisca a piangere i morti e non a prevenirli.

E’ assurdo che l’altissimo livello di violenza letale alla quale la società statunitense è assuefatta (dalla vita reale, ai videogiochi, ai film al cinema).

E’ assurdo una polizia armata come se dovesse conquistare l’Iraq da sola, ostenti forza solo a strage conclusa (nel caso di Newtown, ha posato per ore con interi reggimenti di agenti d’assalto, ostentando fucili, pistole, elmetti, vesti tattiche alle Tv, quando la strage si era conclusa in una decina di minuti con il suicidio dell’assassino).

E’ assurdo che la stessa polizia americana usi sempre una forza spropositata e spesso letale contro persone che non rappresentano una minaccia reale: manifestanti, studenti, malati di mente, disabili “armati” di penne o ombrelli, ecc.

Date tutte queste premesse assurde, possiamo aspettarci veramente follie ancora peggiori di quella appena avvenuta.