Cerco lavoro

…qualsiasi, purché onesto e onestamente pagato


So che di questi tempi chiedo troppo, ma non ho altra scelta: sono disoccupato.

La professione e la professionalità accumulata in questi 11 anni purtroppo non ha più mercato (e dico mercato, non necessità), quindi il giornalismo per me deve essere declassato a hobby, piacere personale, tempo libero. Anche se ora, in questo preciso momento, non associo un sentimento di piacere al lavoro giornalistico. Forse è più passione, in senso cristico del termine. Ma passerà.

Mi ritornano in mente i consigli di qualche anno fa di colleghi anziani e qualche sindacalista: “Milos, trovati un lavoro serio e fai il giornalista per piacere”. Mio padre: “Vai in politica”. Eh… avessi dato loro retta allora. Invece ho deciso di essere Milos. Ed eccomi qua… sempre Milos.

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Job Runner

Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo.
Come lacrime… nella pioggia.
È tempo di…

…tornare a lavoro.

Mai più doppio turno di sabato. Mai più!!!

Vizio di forma

Oggi ho capito che anche la mafia è interessata dal fenomeno del precariato.
E’ il reato di “concorso esterno in associazione mafiosa”, art. 416-bis del codice penale, che si realizza quando qualcuno apporta un contributo effettivo al perseguimento di scopi illeciti di un’associazione mafiosa senza prender parte al sodalizio mafioso stesso.
In pratica si tratta di un Co.Co.Pro!!!
Pensa che sfiga, ti spacchi il culo in quattro, niente ferie, niente malattia, niente buoni pasto, e neppure ti fanno partecipare al sodalizio. Tu delinqui, e loro si godono la vita. Sono tutti uguali i datori di lavoro!

A questo punto penso che potrei definire il mio contratto da giornalista precario come “concorso esterno in associazione redazionale”.