
Oggi durante le varie cerimonie ho sentito più volte la domanda “ma perché le persone hanno tollerato la persecuzione e l’olocausto degli ebrei, rom, omosessuali; sapevano, perché e non hanno fatto nulla?”.
Domande lanciate al vento, perché la risposta venga soffiata via, perché in fondo è sgradita. Ma siccome oggi a Trieste la bora picchiava impietosa, la risposta ci veniva sbattuta in faccia: perché si stava allora -in Italia, Germania, Europa- come in Russia oggi.
Perché le persone in Russia non si ribellano alla guerra contro un popolo che considerano ‘fratello’ e che non li ha aggrediti? Sanno dei massacri e delle distruzioni, sanno degli assassini di giornalisti, sanno delle ruberie degli oligarchi, sanno delle prepotenze dei siloviki, degli abusi e delle violenze del Cremlino, sanno che Putin è un criminale, perché non si ribellano? Perché non alzano la voce? Perché tacciono? Domande retoriche: sappiamo bene come funzionano le cose in Russia oggi.
Così come nella Russia putinista oggi, così anche nell’Italia fascista, nella Germania nazista, l’Urss stalinista, Cina maoista, ecc. chi protestava, chi si opponeva, chi era pubblicamente contrario al regime, o anche se solamente non voleva partecipare o parteggiare col regime, veniva isolato, licenziato, espulso, arrestato, picchiato, torturato, ucciso. E’ vero, la storia non si ripete, ma l’uomo sì, e non di rado.
Ciò che ricordiamo con il Giorno della Memoria, oggi è attualità in Russia. E’ la storia che abbiamo studiato nei libri che ci si sta letteralmente srotolando davanti agli occhi. Ma noi non crediamo ai nostri occhi, così come non crediamo alla Memoria, considerata storia, passato andato, per il quale basta un pensiero ogni tanto, pronunciare solennemente un “mai più” perché non sia mai più. Queste sono formule magiche, la realtà è tutt’altra cosa e non perdona.
Oggi il regime putiniano ha già i campi di concentramento (gulag-prigioni speciali). Vi si rinchiudono oppositori politici, chi fa “propaganda gay”, chi essendo pacifista o avendo solamente pietà degli ucraini “offende la Patria” o “insulta le forze armate”, chi non è abbastanza patriota; molti di quegli ‘indesiderati’ vengono anche buttati al fronte dove li aspetta morte certa, altri uccisi per strada, avvelenati, anche in giro per il mondo. Il regime putiniano aggredisce paesi liberi, ne deporta la popolazione, mostra intenzioni genocide verso il popolo ucraino, minaccia il mondo di distruzione di massa con le armi nucleari. Ma insomma, LA VOGLIAMO FAR FUNZIONARE ‘STA MEMORIA!?
Dobbiamo per forza aspettare increduli per vedere anche il putinismo sterminare qualche milione di persone prima di capire che è il male, QUEL TIPO DI MALE, che va combattuto, fermato e annientato subito?