ABC del giornalismo

Il giorno prima di Parigi, 41 persone sono state uccise a Beirut (Libano) in un doppio attentato dell’ISIS contro un quartiere sciita. Oltre 200 i feriti… tutti civili, abitanti del quartiere.

Ne è stata data notizia anche da noi, ma non c’abbiamo fatto molto caso. Io per primo…
Come giornalista lo posso capire, ho chiare le “leggi della notiziabilità” che governano il valore e il successo di una notizia. Come cittadino non lo capisco, e non voglio accettare che esistano umani di categoria A (occidentali), B (Est Europa), C (Asia), D (Africa), …Z (rom).

Non è per criticare qualcuno e contrapporre i morti “loro” ai “nostri”. E’ che questa cosa dentro non vuole rimanere. Le vittime innocenti le considero sempre dei “nostri”, stanno dallo stesso lato della bilancia. Dall’altra parte c’è chi uccide persone innocenti (e non combattenti), che considero sempre “terrorista” o per lo meno criminale.

I terroristi continuano a riproporci lo stesso schema omicida, e noi continuiamo a rispondere con lo stesso schema di divisione: A, B, C,…

Fino a quando come cittadini saremo vincolati a questo schema mentale, dubitando delle intenzioni di B, del diritto di vivere di C, dell’umanità di D… ogni “lotta al terrorismo” sarà solo tempo e risorse sprecate, e i terroristi continueranno a colpirci a Baghdad, Beirut, Nairobi, Parigi o New York.

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