ovvero
Perché siamo diventati tutti nazisti?

L’idea che la letteratura e il cinema fantascientifico di genere zombie stia rappresentando l’olocausto della Seconda Guerra mondiale mi è arrivata dalla noia.

Nel senso: stavo guardando l’ennesimo film sugli zombie (“Warm bodies”… NON GUARDATELO!) e mi sono chiesto “ma perché tutta questa violenza eccessiva e inutile (!) contro ex o semi-umani (!!) impediti nella mobilità (!!!) che girano in branco (!!!!), la loro unica minaccia, e che vogliono solo mangiare: hanno una fame animale (!!!!! blin blin blin)”.

Cavolo, mettici attorno il filo spinato e hai gli internati di un lager nazista.

Poi ho pensato agli umani in questi film: si comportano come i nazisti. Sono isolati, paranoici, armati fino ai denti, anti-sociali anche nei propri confronti, convinti che per combattere per la propria vita bisogna sterminare nella maniera più assurda e determinata gli zombie/ebrei (morti che camminano).

Sì, ma come? Per uccidere uno zombie definitivamente bisogna sparargli nel cervello. Il cervello zombie è la parte meno funzionale ma l’unica che lo tiene in “vita”. Il cervello ebreo (l’intelligenza) era stato reso la parte meno funzionale dal nazismo (per legge!), eppure con la devastazione dei corpi proprio il cervello era rimasto l’ultimo baluardo dell’umanità.

Quindi, “bisogna distruggere il cervello!!!”

Troppo semplice per l’umano/nazista: allo zombie/ebreo prima scaricherà mezza mitragliatrice a caso addosso; poi qualche calcio e pugno a un essere che è più lento di un sacco di sabbia; poi prenderà una sega circolare e lo sbudellerà, gli taglierà un braccio, una gamba, stupendosi che quello proprio non muore; e alla fine, a mo di colpo di grazia, porrà fine allo spettacolo con una picconata in testa.

E non solo ne uscirà insanguinato come una milza spappolata, ma non avrà un briciolo di rimorso. Pronto a ripetere la vivi(morti)sezione con il prossimo zombie/ebreo che gli capita.

Il sogno degli umani/nazisti è la “soluzione finale” che li liberi definitivamente dagli zombie/ebrei, poiché eliminarli uno per uno è evidentemente impossibile. E’ un freddo calcolo economico, non c’è nulla di “umano” in questo ragionamento, pietà e dubbi non sono assolutamente contemplati, “Abbiamo ragione noi, punto! Dobbiamo sterminarli per poter tornare alla vita normale”.

Ebbene, detto questo, quello che mi disturba maggiormente è che il film zombastico mi costringe senza appello a identificarmi con la parte (per quanto mi riguarda) assolutamente sbagliata dell’olocausto: quella  dei nazisti.

Concede infatti al pubblico di assaporare quel folle sadismo sanguinario, garantendo che le vittime “non provano nulla, sono già morte, anzi, va bene massacrarli… è una cosa compassionevole! Ucciderli è pura meccanica disinteressata e fa bene all’umanità!”

Lo fa spesso in maniera esplicita, ma anche in maniera subdola, promuovendo a protagonisti figure strane – come la nazista compassionevole (Barbara in “La notte dei morti viventi”) o l’ebreo pentito che si redime (R in “Warm bodies”) – queste sì figure fantascientifiche.

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Un pensiero su “[Fantascienza] Ma gli zombie sono gli Ebrei?

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